L'archivio della memoria
Il concetto di restituzione della memoria privata ha informato il rinnovo dell’Associazione Villa Orizzonte per il decennio 2010-2020 (vedi: Assemblea straordinaria 2010-2020).
Nel corso del decennio trascorso (2000-2010), l’apertura degli spazi della villa e le iniziative connesse si sono essenzialmente qualificate come restituzione al territorio di un significativo settore di memoria materiale (insediamento, ambienti, e documenti materiali e cartacei di una storica tenuta vitivinicola), fino allora privato di visibilità. Il patrimonio privato è per sua essenza, infatti, abitualmente occultato dalle mura domestiche che ne proteggono l’intimità.
Il risultato più rilevante di questa decennale iniziativa è che migliaia di visitatori si sono andati riconoscendo nell’intima sfera degli ambienti e oggetti ivi conservati. A differenza di un palazzo nobiliare (che si ammira, ma in cui non ci si identifica), Villa Orizzonte è una casa normale, ma è un “normale d’epoca”: essa risveglia la memoria di altre dimore, persone e vicende non più presenti nei fatti ma ancora vive nel ricordo. Restituite alla pubblica visibilità, le memorie private riannodano la rete dell’identità collettiva.
E’ su queste fondamenta di memoria materiale che l’Associazione Villa Orizzonte si è andata prospettando come ideale centro di coordinamento, conservazione e messa in rete della memoria privata scritta (diari, autobiografie, corrispondenza, sottratti o deprivati di pubblica esistenza), in partenariato con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, l’Associazione scrittori della Svizzera italiana e la Regione Malcantone.
Il lancio del progetto è previsto per il prossimo ottobre 2011 con intenso programma di iniziative all’insegna dello slogan “La memoria privata / la memoria restituita”. Esso contempla: la presentazione dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, per conto della direttrice Natalia Cangi; lo spettacolo teatrale Il paese dei diari di Mario Perrotta, tratto dall’omonimo romanzo dell’autore; la mostra I diari di viaggio della famiglia Gansser, a partire dalla straordinaria raccolta di inediti dell’insigne geologo Augusto Gansser Biaggi; le Stanze della memoria, letture ambientate dal fondo conservato nella villa.